Si comincia il 13 febbraio prossimo con David Riondino, e la lettura delle "Favole al telefono" di Gianni Rodari, per poi proseguire con il Teatro all'improvviso ("Le stagioni di Pallina", 27 febbraio), la Fondazione Aida ("Il mistero dell'acqua scomparsa", 6 marzo), la Bottega degli Apocrifi ("Nel bosco addormentato", 13 marzo) ed Emma Dante ("Anastasia, Genoveffa e Cenerentola", 20 marzo). - sempre al Teatro Duni di Matera.
Francesca Lisbona, che presiede l'associazione, non ha dubbi sull'utilità socio-culturale dell'azione: "già da qualche tempo eravamo animati dal desiderio di intraprendere un percorso per i più giovani; sono pochissimi, infatti, gli eventi pensati per i bambini della nostra comunità. Tutti noi invece dobbiamo impegnarci a pensare con attenzione alla loro crescita culturale: Il teatro, con la sua straordinaria capacità di coinvolgimento, può aiutarci molto in questo delicato compito".
Il costo del biglietto per assistere ad ogni spettacolo è di 12 euro per i bambini e di 5 euro per gli accompagnatori più grandi; per i piccoli spettatori è stato inoltre predisposto un abbonamento per tutti gli spettacoli, dal costo complessivo di 50 Euro. La prevendita di biglietti e abbonamenti avviene ogni giorno dalle 17.00 alle 20.30 presso il botteghino del teatro, in Via Roma a Matera.
Un'altra novità è rappresentata dal giorno e dall'orario delle rappresentazioni: infatti tutti gli spettacoli avranno luogo di domenica pomeriggio, con apertura del sipario alle 17.00. Ma sarà difficile "schiodare" le famiglie dalle comodità domestiche e dai focolari mediatici della domenica pomeriggio? "E' una delle scommesse che speriamo di vincere" - confessa Lisbona. "Le ore della domenica dovrebbero rappresentare l'occasione ideale di condivisione all'interno delle famiglie e nella società. Oggigiorno, invece, si registra purtroppo una marcata divisione digitale determinata dal moltiplicarsi di consolle, telefonini e televisori HD: ognuno finisce con il relegarsi in una esclusiva esperienza di entertainment personale. La nostra associazione propone invece di ritornare ad una sana vitalità familiare e sociale, "analogica" nella migliore accezione del termine, che permetta di affrontare un momento collettivo di divertimento formativo, a tutto vantaggio della crescita delle persone e delle relazioni."
"Dovremmo riflettere su quanto sta avvenendo nel mondo dell'intrattenimento digitale." - prosegue ancora la rappresentante di Incompagnia: "Tutte le nuove tecnologie sono realizzate con il preciso intento di avvicinare le esperienze virtuali con la vita reale: succede con il cinema e la TV in 3D, e con le simulazioni dei videogame più evoluti. Ma se è vero che la visione delle partite allo stadio può essere sostituita da quella di un programma televisivo pieno di immagini da ogni angolatura, è altresì vero che nulla riuscirà ad emulare il calore del pubblico, e tutta l'emozione di una testimonianza personale e irripetibile, vissuta dal vivo. E il teatro, nei secoli, ha ampiamente dimostrato l'importanza fondamentale della relazione tra spettatore e attore. E' una preziosa opportunità che non possiamo permetterci di escludere nell'evoluzione delle nuove generazioni. Ecco perché pensiamo che il teatro debba ricominciare dai bambini."