La forbice dei prezzi tra il grano e il pane è il tema caldo di questi giorni. Ieri, nella mia Città, Matera, una giusta protesta degli agricoltori di Coldiretti. Il fenomeno della forbice è alquanto complesso. C’è da dire, innanzitutto, che, già dall’anno scorso, l’attuale crollo del prezzo del grano a circa 25 euro il quintale era prevedibile. Infatti, l’eccezionale prezzo di circa 50 euro al quintale era, appunto, eccezionale. Sarebbe dovuto crollare per forza. E’ quasi banale affermarlo ma è la realtà. Si è sottovalutato il fenomeno. Ora, fenomeni del genere saranno sempre più frequenti in un Mercato (nazionale e mondiale) sempre più instabile e mutevole. Riguardo al grano ed al pane, si tratta di un fenomeno di “sfasamento“ di filiera: infatti, il prezzo nel “cuore” della filiera (grano) è crollato. Sono rimasti, invece, alti i prezzi nei settori “a monte” della produzione (es. concimi) e nei settori “a valle” (il pane, la pasta). Da fenomeni del genere ci si può difendere solo creando filiere realmente integrate, coordinate e controllate. Solo con una visione sistemica, solo con azioni sistemiche. Occorrono tavoli tecnici di esperti per integrare e coordinare maggiormante e realmente le filiere produttive e tavoli politici in reale sinergia con i primi. Una soluzione enorme per un problema enorme. Ma la soluzione c’è.