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22/04/2011 12.27.17 - Articolo letto 5287 volte

Ultima puntata de "La licenza di Natale"

Carmelo Gaudiano Carmelo Gaudiano
Media voti: Ultima puntata de "La licenza di  Natale" - Voti: 27
Anche un riassunto della precedente
di CARMELO GAUDIANO
Matera Riassunto delle puntate precedenti
 
Il 2° Atto si apre con Checchino e lo zio Michelino alle prese con un’accesa partita di scopa napoletana. I due si beccano di continuo poiché si scopre che Checchino imbroglia per vincere, mentre lo zio Michelino non è assolutamente disposto a chiudere un occhio per l’odiato nipote. Interviene Peppino a difesa del figlio, chiedendo a suo fratello di essere più benevolo verso il ragazzo “minorato”. Pian piano il discorso si sposta sull’alloggio mai trovato e mai veramente cercato da zio Michelino, che abusa della pazienza di Peppino e Nannina.  Per la verità Michelino ha chiesto a San Giuseppe la grazia di vincere al gioco del lotto. Ah, se San Giuseppe facesse anche a lui una grazia sarebbe ben contento di togliere il disturbo… Ha chiesto la grazia a San Giuseppe di casa Cardiano? E come si permette? A questo proposito vi è una graziosa “citazione” riferita alla scenetta di San Gennaro di Massimo Troisi. Al termine di questa entrerà in scena Angelina con suo figlio di appena tre mesi, figlia del suo amante Vincenzo. Peppino e Nannina non lo sanno, ma Angelina oggi è decisa a confessare tutto. Sa di procurare un gran dolore ai propri genitori e teme che possano accusare un malore; così informa la dottoressa e la prega di attendere dietro la porta d’ingresso per ogni evenienza. Infatti Peppino e Nannina nell’apprendere il segreto di Angelina accusano un malore che prontamente viene viene fronteggiato dalla dottoressa, che impartirà loro le cure del caso. Quindi Angelina dice inoltre ai genitori di aver informato anche Vincenzo che vive a Roma e che nel corso della giornata verrà a vedere suo figlio e a far loro visita. Peppino e Nannina si raccomandano alla Madonna e a San Giuseppe perché sanno di dover affrontare con coraggio il genero Saverio e i suoi genitori per amore della figlia. Angelina ringrazia la dottoressa e la invita al pranzo di Natale. Nel frattempo rientra Michelino con Checchino. In attesa che arrivi Saverio per iniziare il pranzo, Peppino mostra il Presepe di casa Cardiano alla dottoressa Tuttunpezzo. Quest’ultima tesse lodi non solo per la bravura artistica di Peppino, ma soprattutto per il “miracolo” del suo cambiamento dopo l’improvvisa guarigione dell’anno prima. Ora Peppino è un uomo assennato e pieno di Fede, quella Fede che trasuda copiosa dall’amato Presepe. Ma le sorprese non sono finite in casa Cardiano: ci sono nuove visite. Infatti sono i consuoceri, i genitori di Saverio. Angelina e gli altri si ritirano in cucina mantre Peppino e Nannina fanno buon viso a cattivo gioco e li ricevono sorridenti. Mentre Peppino è ignaro di alcuni “retroscena” relativi alla famiglia Stronzillo, Nannina invece ne è ben informata e pertanto è una bomba che potrebbe esplodere da un momento all’altro ai danni di Rosaria, la mamma di Saverio. La situazione degenererà ed i consuoceri scappano via da casa Cardiano.
Angelina esce visibilmente scossa dalla cucina dove era nascosta con gli altri. Ha ascoltato tutto e ringrazia i genitori per averla difesa dalla cattiveria dei consuoceri.
Ma ormai è ora di pranzo e ci si appresta a mangiare. Saverio, come al solito, è in gran ritardo ma stavolta nessuno ne fa un dramma, anzi… Qualche istante prima di iniziare, però, Saverio arriva visibilmente ubriaco in casa Cardiano. Nannina se ne accorge subito ma non se ne meraviglia. Il pranzo ha inizio; prima la consueta preghiera di ringraziamento, poi le ripetute esternazioni di Checchino. Peppino trova la consueta letterina di Natale del figlio menomato e lo invita a leggerla. Checchino fa il ritroso, poi concorda la somma di regalo da riscuotere dal padre e incomincia lo show. Show che continuerà anche dopo la poesia con riflessioni estemporanee così pungenti nei confronti di Saverio da richiedere il richiamo all’ordine di Nannina.
Ma c’è ancora un tassello che manca al nostro mosaico: l’arrivo di Vincenzo, l’amante di Angelina. Col suo arrivo, ci apprestiamo a scoprire l’epilogo inaspettato della commedia…  
 
INIZIO 13^ ED  ULTIMA PUNTATA
 
VERSIONE IN VERNACOLO MATERANO

Checchino fa un’altra innocente constatazione che innesca dei ragionevoli dubbi. La battuta sul “colore dei capelli” di Angelina, Saverio e il bambino, se non risulti attuabile, verrà sostituita dall’analoga battuta riferita al “colore degli occhi” ...
 
CHECCHINO– … Mammè, ma piccià Jang’ljn j Saverj, cianno i capelli neri neri (o gli occhi castagna”), invacj P’pp’njdd cià i capelli chiari chiari? (o gli occhi celesti)
  
Quindi, inconsapevolmente, insinua il dubbio che il bambino somigli ad una terza persona, ovvero all’amante di Angelina, Vincenzo
 
Saverio si alza in piedi, prende il tovagliolo e lo sbatte sul tavolo… Vorrebbe dire qualcosa ma poi ci ripensa e si risiede...
 
NANNINA– Checchjn, mè avost a fè chjss dumond, piccià quonn s mongj nan s porl, ca angunjn s pot straf’cuè! ... Mongj j ciutt!!!
Suona il campanello… Tutti si guardano in faccia; quelli che sanno rabbrividiscono al pensiero che possa essere Vincenzo.
QUINDICESIMA SCENA
PEPPINO(risoluto) Vado io… (E’ proprio Vincenzo. Peppino gli chiederà di salutare ed andarsene subito perché Saverio potrebbe esplodere; poi rientra sorridente con lui e dice) Scusate un secondo, ma questo amico mio è di passaggio e tiene “folla” (faodd) di andarsene: ì gnanet schutt p forn l’ogurij… (a Vincenzo) Jè b’rdèt?
VINCENZO– Proprio così: auguri di buon Natale e buon pranzo!… (Si gira per andarsene. Spera di vedere suo figlio ed Angelina in un momento migliore)
SAVERIO– (parla da “guappo”, ma il vino gli fa biascicare le parole) Don Vincenzo… non fate la scena: tenete una bella faccia tosta per tornare a Matera; ed io che mi credevo che ve ne foste andato per sempre…(passa al Tu) A chi vuoi pigliare per culo? … Se sei venuto qui è per un preciso motivo che sappiamo tutti e due, anzi, io tu… e Angelina… Si, Angelina! Sei stata tu! Ti ho seguita l’altro giorno, quando (dopo l’ultimo litigio) sei scappata all’Ufficio Postale… (urla minaccioso)  Con te faremo i conti a casa! Stavolta ti  faccio maledire il giorno che sei nata!!!
PEPPINO– (“illuminato” dal Santo) E no, mò basta!… Caro Saverio, adesso sei tu che devi fare i conti con me. E già! Quel suocero fesso, che era capace di fare solo il Presepio, nan asust chìj, jè murt… Peppino Cardiano adesso è cambiato! Quanto ha dovuto piangere, quanto ha dovuto sopportare mia figlia per farmelo capire… Lo ammetto: io il primo ho sbagliato che l’ho convinta di sposarti perché tenevi “la proprietà”… Tu dicevi che la volevi bene e ci avevi promesso di farla stare contenta e felice… Ma al cuore non si può comandare!... Io non lo so se prima vi siete voluti bene, anche solo un giorno: so solo che adesso vi odiate e vi volete distruggere uno con l’altro… Perché vi volete rovinare l’esistenza? Siete giovani angora: ciavete una vita davanti!… Non vi avvelenate più e non ci fate soffrire pure a noi che vi stiamo vicino!…
SAVERIO– (gli batte le mani) E bravo mio suocero... che si era preparata la paternale! Ma io me ne faccio un baffo!… L’ho sempre saputo: siete tutti d’accordo contro di me. Per conto mio puoi continuare a dedicarti al tuo “presepio” e alle tue fissazioni, ma non ti intromettere nel mio matrimonio… (rivolto a Angelina) Prendi subito il bambino e andiamocene. Io in questa casa di infami non ci metto più piede…
NANNINA– Saverij, tij stè mbriech, j fjgn a quond nan t poss, Jang’ljn j n’paot’m son a stè dà… J mà t’avvusj: nan gj sfr’conn chìj a fuggh’m, j nan t p’rm’ttonn d tercj n capudd o crjatijr,  senòte la vedrai pure con me…
SAVERIO– (Sordo, va verso Angelina e le stringe un braccio) Andiamo!!!
ANGELINA– Lasciami! Mi stai facendo male!
SAVERIO– Questo non è niente: vedrai a casa che ti succede oggi!!! Muoviti,  andiamo a casa sgualdrina, obbedisci a tuo marito… (ora la prende per i capelli)
PEPPINO– (corre in difesa della figlia mentre gli altri restano sbigottiti) Lasciala!… Ti dutt d lassorl!… J mà vattunn a coss’t, prjm ca chiomij u Carabb’njr…
SAVERIO– (corre veloce in cucina e prende in braccio il “pupazzo” avvolto nella coperta… Peppino e gli altri lo seguono, ma sono costretti a fermarsi allorché Saverio ricompare uscendo dalla cucina facendosi scudo col bambino ed impugnando un coltello a serramanico… Tutti indietreggiano verso la tavola e gli si mettono di fronte a distanza di sicurezza temendo per il bambino e per se stessi… Saverio è fermo davanti alla porta della cucina e rotea il coltello in segno di sfida. Peppino vorrebbe affrontarlo ma la moglie lo trattiene, così come Michelino trattiene Vincenzo, il quale, da padre disperato prende anch’egli un coltello dalla tavola, con l’intento di mettersi in pari col rivale.
 
Gesto estremo imitato subito da tutti gli altri… ma non da Checchino che appare inerme
 
ANGELINA(disperata) Saverio no! Non lo fare!La colpa è mia, non del bambino! E’ me che devi uccidere… Io verrò con te, ma lascia qui il bambino, ti prego…
SAVERIO – (fuori di sé)Adesso mi preghi?Lurida!…Tu moriresti per lui, è vero?
PEPPINO– (brandendo il coltello da cucina)… Loss u crjatijr!… No facionn mel!… Loss u crjatijr j paj vattunn p semb da chessa ches…

VINCENZO– (con il coraggio e la decisione di chi difende un figlio da uno squilibrato)... Pensa a quello che fai…noi dopo ti faremmo a pezzi… Lascia il bambino e noi ti lasceremo andare!…

SAVERIO- (vistosi perduto) Questo non è figliomio!!!
Allo stesso tempo, con un gesto disperato e squilibrato prende il “pupazzo” e lo lancia in aria, nell’unico angolo libero della sala, ovvero verso il lato sinistro dove è situata la porta della camera di Michelino.
 
Mentre tutti sono bloccati dallo spavento, Checchino, con intuito e prontezza unica, si lancia verso il “bambolotto” con le braccia protese per afferrarlo al volo...
 
ANGELINA E GLI ALTRI– (gridano insieme mentre capiscono che Saverio sta per lanciare in aria  il “bambino”)…No… No… No… (guardano terrorizzati ed impotenti il “fantoccio in volo, ma poi si rendono conto che Checchino si è lanciato per tempo al recupero del nipote)Sì…  Checchino… bravo…
 
Angelina corre a prendereil figlio dalle braccia di Checchino
 
ANGELINA - Figlio mio... figlio mio bello... Sei salvo!... Sei salvo!...
Saverio è consapevole di aver fallito; ormai ha perso la moglie ed anche la faccia. Stranamente nessuno lo degna di uno sguardo né cerca la vendetta; sono tutti intorno al bambino per accertarsi che sia incolume… Per fortuna il “bambolotto” sta bene: i gesti  a soggetto dei personaggi non lasciano dubbi.Così Saverio, senza che nessuno gli sbarri la strada, brandendo il suo coltello si dà alla fuga gridando:
SAVERIO- Me ne vado per sempre… non mi vedrete mai più… è finita… è finita!!!…
Peppino, dopo aver visto salvare il nipotino e fuggire Saverio, al termine dello stato di grandissima tensione emotiva, ha un altro malore e si abbandona privo di forze sul pavimento… La dottoressa e tutti gli altri lo soccorrono. Nel frattempo Angelina, che ha in braccio il fantoccio, mentre il pubblico è distratto per la concitazione causata dal  malore di Peppino, “potrebbe” entrare in una quinta per pochi secondi e fare il cambio col bambino vero, da tenere in braccio per le brevi fasi finali...
In questi secondi convulsi, si recita ancora a soggetto e le parole lasciano il passo ai gesti ed alle occhiate di intesa sul da farsi…
Michelino e Vincenzo, aiutati da Checchino, sollevano Peppino e lo adagiano sul divano vicino… La dottoressa si prodiga come prima, con sali e coramina, ma la situazione è disperata; l’emozione è stata troppo forte per Peppino che fatica a respirare e si porta la mano sul cuore. La dottoressa scuote la testa facendo capire che ormai non c’è più nulla da fare. Tutti si portano le mani nei capelli per l’epilogo atroce che si sta consumando ai danni di Peppino Cardiano. Nannina e Checchino che erano abbracciati, arretrata la dottoressa, vanno ad abbracciare Peppino, il quale sembra parlare con S. Giuseppe.
 
PEPPINO– (con voce debole, illuminato dalla “luce”) San G’sepp mij, … so’ praond!… Nannì… merij ch’ndend… Nan ngj chiangionn... (sorride) P’pp’njdd sì salvet!….…. Jang’ljn, V’cjnz…
ANGELINA– (Gli prende la mano) Papà, papà mio… (piange e non riesce a parlare)
VINCENZO  - (commosso) …Non sforzatevi, lo so: la renderò felice… ve lo giuro!
PEPPINO(poi al fratello) M’chàl…u p’nzjr a Checchjn… Giurjscj…
MICHELINO– (con commozione e fermezza) Sjn fret mij!… Tu giurascj sop a tatè nust… A Checchjn lì v’lè ban com a n fugghj…
CHECCHINO– (stava inginocchiato vicino al padre e alla madre, ma a queste parole si alza e abbraccia lo zio) Zio Michele, pure io ti devo volere bene, ti devo rispettare come un padre… (poi rivolto al padre)  Papè, nan t scj proccuponn: la tradizian lì ch’nt’nuè ij! (piange) U pr’sepij lì fè p tà, tutt l’onn… p tà
 
Questo non è da “Checchino”; tutti si meraviglieranno del prodigioso “cambiamento”.
 
ANGELINA– (per dargli l’ultima, grande consolazione) Papà, lo hai sentito?… Checchino è ritornato normale
 
NANNINA (lascia il marito, abbraccia il figlio e lo bacia) Fyggh mij bell!
(poi corre ad inginocchiarsi sotto il quadro di S. Giuseppe: “deve” fare l’estremo tentativo)
 
A questo punto, come nella scena iniziale, “la Luce” si sposterà su Nannina, mentre gli altri rimangono fermi in penombra.                       
(Nannina implora il Santo)
NANNINA - San G’sepp, p’rdun’m cj nan t so’ prjet mej! La mena taj ì stet jronn; ij t r’ngrozj p tutt ciò ca fott p nij… Mà, perà, t priascj fert fert: solv a P’ppjn mij
Nan tu p’gghionn: chjr t vel ban ch tutt u char…
(piange disperata)
    Puggh’t a màch o pest sij, sjn, puggh’t a mà’!!!...
J CJ MAR JUDD, CJ LO MBARE’ A CHECCHJN A FE’ U PR’SEPIJ?
 
                    La risposta “silenziosa” di S. Giuseppe non si farà attendere…
 
Adesso “La Luce”, lentamente, da Nannina si sposta e si concentra su Peppino che si trova disteso sul divano.
 
PEPPINO– (rialza piano il busto)Dottorè, ma lo sapete che questa medicina vostra… è miracolosa? (si alza in piedi) Mi ha fatta di nuovo effetta: ij m sendj arrat bun!!! Benone!!!   Di luss!
(non sa ancora che S. Giuseppe ha ascoltato la preghiera di Nannina “alla ciutt alla ciutt”, silenziosamente, come lui Gli aveva chiesto in precedenza)
 
Esplode l’entusiasmo. Al suono di un’allegra tarantella Nannina ballerà con Peppino e Checchino, Vincenzo ballerà con Angelina, Michelino ballerà con la dottoressa.

VERSIONE IN LINGUA ITALIANA

QUINDICESIMA SCENA
PEPPINO – (risoluto) Vado io… (E’ proprio Vincenzo. Peppino gli chiederà di salutare ed andarsene subito perché Saverio cerca pretesti per esplodere; poi rientra sorridente con lui e dice) Scusate, Vincenzo è di passaggio ed ha fretta di ripartire: è salito solo per farci gli auguri… è vero?…
VINCENZO – Proprio così: auguri di buon Natale e buon pranzo a tutti!… (Si gira per andarsene. Spera di vedere suo figlio ed Angelina in un momento migliore)
SAVERIO – (parla da “guappo”, ma il vino gli fa biascicare le parole) Don Vincenzo… non fate la scena: avete una bella faccia tosta per tornare a Matera; ed io che mi credevo che ve ne foste andato per sempre… A chi volete prendere per culo? (fesso) … Se siete venuto qui è per un preciso motivo che sappiamo tutti e due, anzi, io tu… e Angelina… Si, Angelina! Sei stata tu! (a farlo tornare qui) Ti ho seguita l’altro giorno, quando dopo l’ultimo litigio sei corsa all’Ufficio Postale… (urla minaccioso)  Con te facciamo i conti a casa! Stavolta ti  faccio tutti e due gli occhi neri!!!
PEPPINO – (risoluto ed “illuminato”) E no, basta!… Caro Saverio, adesso sei tu che devi fare i conti con me. E già! Quel suocero fesso, che si occupava solo di fare il Presepio, è morto e seppellitoPeppino Cardiano adesso è un altro! Quanto ha dovuto piangere, quanto ha dovuto sopportare Angelina per farmelo capire… Lo ammetto: io per primo ho sbagliato obbligandola a sposarti perché eri ricco, (eri) un buon partito… Tu dicevi di amarla e ci avevi promesso di renderla felice… Ma l’amore non viene a comando: bisogna coltivarlo giorno dopo giorno. Io non lo so se mai vi siete voluti veramente bene, anche solo per un giorno: so solo che adesso vi odiate e vi vorreste distruggere a vicenda… Che senso ha rovinarvi la vita così? Siete giovani ancora: avete una vita davanti!… Non fatevi più del male e non fate soffrire quelli che vi stanno vicino!…
SAVERIO – (sprezzante) Caro suocero, non so che farmene delle tue prediche… L’ho sempre saputo: siete tutti d’accordo contro di me. Per conto mio puoi continuare a dedicarti al tuo “presepio” e alle tue fissazioni, ma non ti intromettere nel mio matrimonio… (rivolto a Angelina) Prendi subito il bambino ed andiamocene. Io in questa casa di infami non ci metto più piede…
NANNINA – Saverio, tu stai ubriaco e finché non ti passa, mia figlia e mio nipote non si muovono da qui… E ti avviso: non fare più del male a mia figlia, e non ti permettere di torcere un capello a quella creatura innocente di mio nipote, senòfarai i conti con noi…
SAVERIO – (Va verso Angelina e le stringe un braccio) Andiamo!!!
ANGELINA – Lasciami! Mi stai facendo male!
SAVERIO – Questo non è niente: vedrai a casa che ti succede oggi!!! Muoviti,  andiamo a casa sgualdrina, obbedisci a tuo marito… (ora la prende per i capelli)
PEPPINO – (corre in difesa della figlia mentre gli altri restano a guardare sbigottiti) Lasciala!… Ti ho detto lasciala stare!… Adesso vai via da questa casa prima che chiamo i Carabinieri…
 
Saverio, a questo punto corre veloce in cucina e prende in braccio “il bambolotto” avvolto nella coperta… Peppino e gli altri lo seguono, ma sono costretti a fermarsi allorché Saverio ricompare uscendo dalla cucina; egli si fa scudo col bambino ed impugna un coltello… Tutti indietreggiano verso la tavola e gli si mettono di fronte a distanza di sicurezza temendo per il bambino e per se stessi… Saverio è fermo davanti alla porta della cucina e rotea il coltello in segno di sfida. Peppino vorrebbe affrontarlo ma la moglie lo trattiene, così come Michelino trattiene Vincenzo, il quale,  da padre disperato prende anch’egli un coltello dalla tavola, con l’intento di mettersi in pari col rivale.
 
Gesto estremo imitato subito da tutti gli altri… ma non da Checchino che appare inerme
 
PEPPINO – (brandendo un coltello)… Lascia il bambino!… Non fargli del male!… Lascia il bambino... e poi vattene per sempre da questa casa…

VINCENZO – (con il coraggio e la decisione di chi difende un figlio da uno squilibrato)... Pensa a quello che fai…noi dopo ti faremmo a pezzi… Lascia il bambino e ti lasceremo andare!…

 
SAVERIO - (vistosi perduto) Questo non è figliomio!!! (allo stesso tempo, con un gesto disperato e squilibrato prende il “bambolotto” e lo lancia in aria, nell’unico angolo libero della sala, ovvero verso il lato sinistro dove è situata la camera di Michelino)
 
Mentre tutti sono bloccati dallo spavento, Checchino, con intuito e prontezza unica, si lancia verso il “bambolotto” con le braccia protese per afferrarlo al volo...
 
ANGELINA E GLI ALTRI– (gridano insieme mentre capiscono che Saverio sta per lanciare in aria  il “bambino”)…No… No… No… (guardano terrorizzati ed impotenti il “bambolotto” in volo, ma poi si rendono conto che Checchino si è lanciato per tempo al recupero del nipote)Sì…  Checchino… bravo…
 
Angelina corre a prendereil figlio dalle braccia di Checchino
 
ANGELINA - Figlio mio... figlio mio bello... Sei salvo!... Sei salvo!...
 
Saverioè consapevole di aver fallito; ormai ha perso la moglie ed anche la faccia. Stranamente nessuno lo degna di uno sguardo né cerca la vendetta; sono tutti intorno al bambino per accertarsi che sia incolume… Per fortuna il “bambolotto” sta bene: i gesti  a soggetto dei personaggi non lasciano dubbi. Così Saverio, senza che nessuno gli sbarri la strada, brandendo il suo coltello si dà alla fuga, gridando:
 
SAVERIO - Me ne vado per sempre… non mi vedrete mai più… è finita… è finita!!!…
 
Peppino, dopo aver visto salvare il nipotino e fuggire Saverio, al termine dello stato di grandissima tensione emotiva, ha un altro malore e si abbandona privo di forze sul pavimento… La dottoressa è la prima ad accorgersene insieme a Michelino. Nel frattempo Angelina, che ha in braccio il bambolotto, mentre il pubblico è distratto dalla confusione per il  malore di Peppino, entrerà in una quinta per una manciata di secondi e farà il cambio col bambino vero, che terrà in braccio per le brevi fasi finali...
 
In questi secondi convulsi, si recita ancora a soggetto e le parole lasciano il passo ai gesti ed alle occhiate di intesa sul da farsi…
Michelino e Vincenzo, aiutati da Checchino, sollevano Peppino e lo adagiano sul divano vicino… La dottoressa si prodiga come prima, con sali e coramina, ma la situazione è disperata; l’emozione è stata troppo forte per Peppino che fatica a respirare e si porta la mano sul cuore. La dottoressa scuote la testa facendo capire che ormai non c’è più nulla da fare. Tutti si portano le mani nei capelli per l’epilogo atroce che si sta consumando ai danni di Peppino Cardiano. Nannina e Checchino che erano abbracciati, arretrata la dottoressa, vanno ad abbracciare Peppino, il quale sembra parlare con S. Giuseppe.
 
PEPPINO – (con voce debole, illuminato dalla “luce”) S. Giuseppe, è Natale… sono pronto… Nannina… muoio contento… quel prato… Non piangere... (sorride) Peppinello è salvo!… Angelina…Vincenzo…
ANGELINA – (Gli prende l’altra mano) Papà, papà mio… (piange e non riesce a parlare)
VINCENZO  - (commosso) …Non sforzatevi, so cosa fare: la renderò felice… ve lo giuro!
PEPPINO – (poi al fratello) Michelì…tu a  Checchino… Giuramelo…
MICHELINO – (con commozione e fermezza) Si… te lo prometto!… Te lo giuro su nostro padre: Checchino sarà come un figlio per me…
CHECCHINO – (stava inginocchiato vicino al padre e alla madre, ma a queste parole si alza e abbraccia lo zio) Zio Michelino, anch’io ti vorrò bene come un figlio… (poi rivolto al padre)  Papà, io continuerò la tradizione: il presepio lo farò tutti gli anni per te… per te
 
Questo non è da “Checchino”; tutti si meraviglieranno del prodigioso “cambiamento”
 
ANGELINA – (per dargli l’ultima, grande consolazione) Papà, lo hai sentito?… Checchino è ritornato normale …  (è tornato sé stesso)
 
NANNINA – (lascia il marito, abbraccia il figlio e lo bacia) Figlio mio bello! (poi corre ad inginocchiarsi sotto il quadro di S. Giuseppe: “deve”  fare l’estremo tentativo)
A questo punto, come nella scena iniziale, “la Luce” si sposterà su Nannina, mentre gli altri rimangono fermi in penombra.
                                                      (Nannina implorerà il Santo)
 
NANNINA - San Giuseppe, perdonami se non ti ho pregato mai! La tua mano è stata grande; io ti ringrazioper tutto quello che hai fatto per casa mia … Ma adesso ti prego forte forte: salva a Peppino mio… Non ti prendere a lui; lui è tanto buono e ti ama veramente…(ora piange disperata)   
Prenditi a me al posto suo, si, prenditi a me!!!
E se muore lui, chi lo deve imparare a Checchino a fare il Presepio?
 
La risposta “silenziosa” di S. Giuseppe non si farà attendere…
 
Adesso “La Luce”, lentamente, si sposterà e si concentrerà per pochi secondi su Peppino che si trova disteso sul divano.
 
PEPPINO– (rialza piano il busto)Dottoressa, ma lo sapete che questa medicina vostra è miracolosa? (si alza in piedi) Mi ha fatta di nuovo effetta: io sto di nuovo bene!!! Benone!!!
 
Peppino non sa ancora che S. Giuseppe ha ascoltato la preghiera di Nannina  “alla ciutt alla ciutt”, silenziosamente, come lui Gli aveva chiesto precedentemente
 
Esplode l’entusiasmo.
Al suono di una musica allegra Nannina ballerà con Peppino e Checchino, Vincenzo ballerà con Angelina ed il figlio, Michelino ballerà con la dottoressa.

 
FINE DELLA COMMEDIA
 
Il sipario si chiude, ma…
LA LICENZA CONTINUA
 

Breve nota finale dell’autore

 
Non vorrei ripetermi: il messaggio è chiarissimo.
Verso la fine degli anni ‘80 un giornalista chiese ad Andreotti:
“Presidente, non crede che la Democrazia Cristiana dopo 40 anni di potere sia ormai logora?”
Andreotti rispose: “Il potere logora chi non ce l’ha!”…
Stesso discorso per la Fede!….




Sassiland News - Editore e Direttore responsabile: Gianni Cellura
Testata registrata presso il Tribunale di Matera n.6 del 30/09/2008




 
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